Il biologico può cambiare il futuro di un territorio?

un distretto biologico del territorio per creare una eco regione sostenibile

che cos'è Dibium

Esiste una rete di professionisti dell’agroalimentare unita in un progetto ambizioso.
Partecipare alla creazione di una ecoregione partendo dal ruolo dell'agricoltura biologica, collegata in sinergia con le comunità locali e le strutture ricettive, le autorità e gli istituti di formazione, per contribuire allo sviluppo di una comunità consapevole e critica, sostenibile del territorio.

Con percentuale di aziende biologiche certificate di qualità a rappresentare la maggior parte dei territori regionali si potrà avere uno spazio naturalmente ospitale, meta ideale dove passare dei giorni di riposo con grandi spazi disponibili all’aria aperta, luoghi perfetti dove incontrarsi e riportare il senso di comunità del territorio.
Con queste azioni il nostro paesaggio sarà protagonista dello sviluppo di un sistema virtuoso, che unirà agricoltura, turismo e valorizzazione dei beni naturali e culturali.

Un luogo dove sarà un piacere vivere e lavorare inseriti in una logica di comunità, mettendo al centro della vita sociale la fiducia, verso il proprio territorio e la natura che lo contiene.

Le campagne torneranno ad essere punti d’incontro, di socialità e di educazione delle nuove generazioni.
Ora come non mai è il momento di fare rete e agire con logiche d’insieme già sperimentate in altri territori, impegnandoci in prima persona, senza intermediazione, per lo sviluppo concreto di questo splendido territorio.
Altri territori con meno potenzialità naturali e culturali del nostro hanno sviluppato nel corso degli anni progetti di promozione virtuosi volti a creare un’identità dalla quale partire per lo sviluppo di azioni locali inquadrati in un sistema virtuoso e organizzato.

Il Progetto

La creazione di distretti biologici umbri coordinati tra loro in un sistema di governance virtuoso, dal basso, capace di sintetizzare le esigenze della base produttiva e trasformarle in obiettivi da realizzare con strategia e organizzazione, in armonia con tutti gli attori presenti.

Le Azioni

Una rete di persone con idea di futuro da realizzare insieme.
Tanti solisti che riescono a suonare insieme per un obiettivo comune, come una grande orchestra organizzata che suona all’unisono.
Ognuno con la sua parte di compito inserito in un sistema complesso, reso semplice da organizzazione, impegno e costanza.



gli associati Dibium

La rete Dibium è formata da aziende esemplari per vocazione sostenibile e rapporto virtuoso tra tradizione e innovazione. Si spazia da allevamenti biodinamici di capre per la produzione di caprini eccezionali, all'utilizzo delle oche in vigna come strumento di controllo e tutela del terreno, passando per allevamenti di maiali allo stato brado tra boschi e vigneti. Antiche pratiche tornate attuali, come la cultura delle erbe spontanee e campagnole, e la canapa, grande pianta polifunzionale che sviluppa diverse filiere, dalla birra, alle farine, i semi, i fiori, con interessanti sviluppi per la salute, e il benessere; ed infine la bio edilizia. L'arte antica della panificazione, integrata con farine prodotte da agricoltura biologica, con la curiosità di sperimentare sempre nuove potenzialità, insieme a legumi e cereali dei quali questa terra è ricca; e professionisti che perpetuano le nostre tradizioni e ne diventano i portavoce attraverso  i media televisivi.

Persone ed aziende con ottima reputazione sul territorio e che rappresentano l'Umbria a livello locale ed internazionale.

Michele Barchiesi - Consulente e Docente Universitario, Presidente Dibium

Emma di Filippo - Cantina Di Filippo, Vice Presidente Dibium

Istituto Agrario di Todi ISS Ciuffelli - Einaudi

Luciano Loschi - Azienda Tarabuso e Presidente Accademia Erbe Spontanee e Campagnole

Filippo Antonelli - Cantina Antonelli San Marco e Presidente del Consorzio Tutela Vini Di Montefalco

Ettore Benedetti del Rio  - Azienda BioRio e Presidente Cooperativa Campello

Giorgio Barchiesi - Ristoranti: Giorgione Alla Via di Mezzo e Villa Selva Country House

Marco Gubbiotti - Ristorante Cucinaa Foligno

Andrea Alberti - Azienda agricola Bioalberti

Mirco Calcabrina - Fattoria Calcabrina

Alberto Bocchini - Consulente Bioedilizia

Andrea Marini - Molino Dei Trinci - Azienda Agricola Torre di Acqua Santo Stefano

Giacomo Quagliotti - Azienda Le Canapaie

Lorenzo Montalcini - Azienda Agricola Montalcini,  Relais Fonte Sala

Alberto Tamburo - Azienda Cantalupo Lumache, Umbria Canapa , associato con Società Agricola All’ombra della Pia 

Michele Galeri - Perito Agrario libero professionista, Dottore in Scienze Alimentari ed Enologia. Consigliere Associazione Canapamo. TuttoAlimenti Umbria.

Michele Riellini - Consulente Agronomo

Fabio Ciri - Azienda Agricola Le Due Torri

Andrea Tittarelli - La Semente - Spello

Sabina Cantarelli - Azienda Agraria Montemelino

Pier Francesco Pennazzi - Azienda Liberovo

Samuele Ciccioli - GUS Bottega Alimentare Foligno.



Strategie

Può il biologico contribuire alla crescita del nostro territorio?

La coltivazione biologica è il primo passo da fare per iniziare ad occuparsi del territorio con il rispetto che merita. L’ambizione di creare un unico territorio senza contaminazione dannose non solo è possibile, ma è già in corso. In questo momento la società civile può avere un ruolo fondamentale per far ripartire alcuni settori economici fino ad oggi non adeguatamente valorizzati.

Si pensi al turismo (che ad oggi in Italia è circa il 10% del PIL). Si pensi alla possibilità di rifornire le mense scolastiche con prodotti sostenibili del territorio, accompagnati da una corretta informazione da fornire agli alunni , calibrate in base all’età e agli istituti di appartenenza.

Si pensi a percorsi sensoriali attraverso le campagne da svolgere con varie opzioni, con la possibilità concreta di creare tour di alto profilo esperienziale, così da intercettare e costruire una rete pronta ad accogliere ed organizzare un sistema di pianificazione strategica virtuoso e sostenibile per il territorio umbro.



Sono 3 gli assi portanti: 
agricoltura sostenibile, turismo selezionato, formazione strategica del territorio.   La strategia opportuna sarà individuata ponendo, se possibile, obiettivi con ambizione crescente, seguendo la predisposizione del territorio e la potenzialità del progetto pilota a divenire una nuova visione strategica del territorio.
I Punti chiave sono:
definizione delle aree di competenza, creazione di progetti a breve termine di facile realizzazione, inserimento di tutte le attività in un programma unico finalizzato alla creazione di un sistema virtuoso che possa essere il soggetto ideale per lo sviluppo di progetti, anche attraverso finanziamenti, come ad esempio: economia circolare, mobilità sostenibile, semplificazione per la gestione delle risorse.

Le azioni: Integrare le esperienze e le conoscenze, condivisione della visione e delle strategie, cambiare visione: da prodotti per un territorio a un territorio per i prodotti. 
I vantaggi della promozione di un territorio come culla dell’esperienza biologica. Individuazione di una serie di azioni di promozione verso l’esterno: diffondere l’idea di Dibium verso i consumatori e i mercati target.

scarica la strategia 2018-2020

Strumenti: Il marchio di qualità Dibium

Il Marchio Qualità è uno strumento utile per favorire la valorizzazione del territorio di competenza, tramite la realizzazione di attività compatibili con la tutela dei beni ambientali e del territorio. L'istituzione e la regolamentazione del Marchio Qualità Rete Dibium ha lo scopo di identificare i soggetti e i prodotti/servizi che contribuiscono a mantenere e migliorare la qualità ambientale del territorio di riferimento con un atteggiamento positivo e l'applicazione di buone pratiche ambientali.

L'obiettivo fondamentale è la percezione esterna del cliente finale rispetto ai prodotti e servizi degli associati e rispetto all'ambiente e al territorio. Il marchio di Qualità Dibium diventa referente di qualità, sia per i prodotti o servizi, sia per la tutela del patrimonio naturale ed artistico. 
Marchio di qualità Dibium, scarica la documentazione completa
Il marchio di qualità Dibium per i prodotti e servizi.

Nell'ambito di questa strategia, Il primo step è la creazione di una serie di incontri nei quali ogni associato presenta i propri prodotti/servizi. L’intenzione è di creare un "marketplace globale" per una naturale condivisione delle attività e dei prodotti fra gli associati.

Una volta messo in opera il sistema di condivisione dei prodotti/servizi Il secondo obiettivo sarà quello di incentivare un visitatore presso uno degli associati a visitare gli altri associati.

Come già scritto l'obiettivo fondamentale del marchio è la percezione esterna del cliente finale rispetto al marchio di qualità dei prodotti/servizi associati all'ambiente e al territorio. La presenza del marchio diventa il simbolo di tutela del territorio, agricoltura biologica, del patrimonio naturale e artistico e di tutti i principi e gli obiettivi dell’associazione.

Degli indicatori come adesivi da apporre alle porte, cartellonistica da esterno ed interno e display da banco, affiancheranno i prodotti/servizi/beni ambientali e culturali. Il compito degli indicatori è quello di fornire una prima comunicazione su Dibium e la sua rete, la possibilità di accedere a maggiori informazioni sugli associati e la rete Dibium grazie ad un codice QR che riporta al portale web (visitate la sezione "La Rete" di questo sito per vedere la struttura).

Nelle immagini un esempio sull'utilizzo del display da banco:

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